Seminario “Promuovere la salute della comunità grazie all’Approccio Dialogico”.

Principi, esperienze e prospettive adottabili, nel Canavese, per la prevenzione e l’intervento precoce sul disagio psicologico di adolescenti e giovani.

Partecipate numerosi!

Venerdì 1 marzo dalle ore 15.30 alle ore 19.00 presso la Ico Academy, via Jervis 11/D, Ivrea.
Per motivi organizzativi, è richiesta l’iscrizione tramite mail da inviare all’indirizzo fondazionecomunitacanavese@gmail.com indicando nome e cognome, professione ed eventuale organizzazione di appartenenza.

Presentazione
L’Approccio Dialogico, sviluppatosi in Finlandia e in altri Paesi del Nord Europa, ha dato avvio a processi di cambiamento nel contesto della salute mentale (Dialogo Aperto), come pure nel contesto dei servizi sociali e per l’infanzia (Dialoghi Anticipatori) e nelle politiche di sviluppo di singole comunità. In particolare, esso ha sostenuto il cambiamento organizzativo in questi differenti contesti, contrastando la spinta alla settorializzazione e introducendo una visione democratica nei rapporti tra professionisti e cittadini.
L’Approccio è centrato sul principio dialogico e sul presupposto che gli operatori non sono chiamati a dare soluzioni, ma a promuovere momenti di riflessività tra tutti i soggetti coinvolti nella situazione, generando così proposte elaborate da tutti i soggetti coinvolti.
Il Seminario propone una prospettiva di sistema che, facendo leva sull’Approccio Dialogico, offre spunti di riflessione e riferimenti esperienziali, a partire dalla necessità di promuovere processi mirati ad una piena condivisione e co-progettazione delle azioni di prevenzione e intervento sulle fasce adolescenziali e giovanili del Canavese.
Le pratiche dialogiche possono essere utilizzate per far dialogare, in modo costruttivo, tutti i soggetti (sociali, sanitari, scolastici, dello sport e dell’associazionismo, oltre alle famiglie ed agli adolescenti) di questo sistema specifico, al fine di definire le azioni concrete, i compiti che ciascuno può assumere e i dispositivi di connessione nel percorso per giungere a un obiettivo condiviso, collocato nel tempo e nello spazio.
Il dialogo e l’ascolto sono il cuore di questi processi di ridefinizione dei rapporti tra persone e servizi.
Ne faremo esperienza insieme per visualizzare azioni e percorsi possibili.

Contenuti
Introduzione all’Approccio dialogico
Le esperienze dialogiche nei Servizi di Salute Mentale e nei Servizi Sociali
Cornice sociale all’Approccio Dialogico di comunità come forma di prevenzione al disagio dei
giovani
La metafora della piazza
L’esperienza nella Scuola: la dimensione del dialogo di comunità tra ragazzi
La dimensione del dialogo di comunità: l’esperienza dei quartieri e il coinvolgimento dei giovani
Dialogo in piccolo gruppo: esperimenti di dialogo anticipatorio

Profilo dei Formatori

Giuseppe Tibaldi, psichiatra, psicoterapeuta, direttore dei servizi psichiatrici territoriali nell’Area Nord del DSM-DP di Modena, trainer del Dialogo Aperto, dopo la formazione triennale completata a Londra. Promotore di recenti esperienze formative sul Dialogo Aperto. Direttore della Collana “Storie di Guarigione” presso la casa editrice Mimesis. L’ultimo libro pubblicato in questa collana di cui è stato il curatore, si intitola “La pratica quotidiana della speranza”. È inoltre autore di molte altre pubblicazioni.
Stefano Sarzi Sartori, caporedattore di una rivista interdisciplinare di problematiche familiari, è animatore di un’associazione familiare che si occupa di Sviluppo di comunità. Collabora con la Provincia Autonoma di Trento, con numerose organizzazioni del terzo settore e con amministrazioni locali, promuovendo progetti locali di ricostruzione dei contesti di comunità in una prospettiva di sistema. Collabora con l’Associazione Italiana Pratiche Dialogiche ed è tra i fondatori della Rete Nazionale Coabitare Solidale. Ha pubblicato: “La famiglia nel sociale” (San Paolo, Milano, 2001) e “Comunità e democrazia nei quartieri. Un’ipotesi di lavoro per attivare processi partecipativi e generativi di cittadinanza” (Erickson, Trento, 2016).
Anna Lucia Carretta, pedagogista, formatrice, facilitatrice, referente in Italia dell’Approccio Dialogico Finlandese di Dialogues & Design Ltd di Heikki Ervast e Jukka Akola, formatori e responsabili scientifici dal 2018 dei percorsi di formazione all’Approccio Dialogico attivati in Emilia Romagna. Promuove l’approccio dialogico finlandese nel lavoro socio educativo e nella riorganizzazione dei Servizi, con funzioni di formazione e facilitazione. Collabora dal 2018 allo sviluppo del Progetto Sperimentale Dialogico promosso dalla Regione Emilia Romagna per implementare la riorganizzazione di servizi sociali e sanitari, con strumenti dialogici. Svolge un’attività di facilitazione al dialogo e di ascolto di giovani, adulti, anziani e famiglie. Da gennaio 2018 coordina, per la cooperativa Filo di Arianna, la comunità terapeutica riabilitativa della neuropsichiatria per adolescenti “Pani e Peschi” a Milano. Pratica attività di meditazione e di mindfullness per implementare competenze relazionali nell’ascolto e nel dialogo.